DIAMANTI BROWN

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Alla categoria dei diamanti cd. “brown” appartengono tutti i diamanti che presentano un colore di corpo marrone, oscillante tra tonalità estremamente chiare e tonalità più scure e intense, quasi sempre accompagnate da colori secondari, come il giallo, l’arancio o il rosso.

Fino agli anni ’80, i diamanti brown venivano utilizzati solo come abrasivi industriali in quanto non raggiungevano gli standard stabiliti dalla De Beers per l’uso gemmologico. Il loro ingresso nel mondo della gioielleria avviene alla fine degli anni ’80, quando la Rio Tinto Group, titolare dei diritti di estrazione del giacimento di Argyle, in Autralia (che produce la maggior parte dei diamanti brown in commercio):

·      decide di smettere di venderli alla DeBeers come diamanti per uso industriale ed inizia ad inviarli in India per il taglio ottenendo, grazie alla manifattura a basso costo, un prodotto ad uso gemmologico grazioso ed economico;

·      avvia una massiccia campagna di marketing attribuendo ai diamanti brown nomi commerciali molto affascinati come "champagne" (per la colorazione piu chiara con sfumature gialle o dorate) e "cognac" (per la colorazione piu intensa e calda con sfumature arancioni o rossastre).

La medesima società predispone anche un sistema di classificazione del colore che si sovrappone, ma non si integra né si coordina, con quello elaborato dal GIA (“Gemological Institute of America”) per tutti i diamanti fancy, inclusi i brown. Quest’ultimo, infatti, partendo dalla scala D-Z, assegna il grado "faint brown” alla saturazione di marrone corrispondente all’intervallo K-M, il grado "very light brown", all’intervallo N-R e “light brown” all’intervallo S-Z. Per la saturazione di grado superiore, corrispondente alla lettera Z, inizia la classificazione del colore “fancy. Il colore viene, inoltre, descritto come colore di corpo integrato con eventuali tonalità secondarie (giallo, arancione, rosso o verde).

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Il sistema di classificazione “Argyle” si basa, invece, esclusivamente sulla saturazione del colore di corpo della pietra partendo dalla sigla C1 che si riferisce alle tonalità meno sature fino alla lettera C7 per le tonalità piu sature.

Questo criterio di classificazione è indubbiamente meno complesso di quello elaborato dal GIA ma anche molto meno preciso.

Nel 2000, la storica azienda di gioielleria “Le Vian” inizia ad acquistare i diamanti brown di Argyle in un range limitato di saturazione del colore (esclusivamente da C4 a C7) e di purezza (da “IF” a “SI”, ossia solo esemplari con inclusioni non rilevabili ad occhio nudo) denominando questi diamanti "Chocolate Diamonds ®" e provvedendo anche alla registrazione di tale denominazione.

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L’idea del marchio registrato raggiunge indubbiamente la finalità di fornire al consumatore l’impressione che si tratti di un prodotto esclusivo e selezionato ma, se è senz’altro vero che i diamanti venduti dalla Le Vian sotto tale marchio registrato presentano alcune caratteristiche di colore e di purezza è altrettanto vero che il medesimo prodotto è ampiamente disponibile sul mercato anche al di fuori della produzione Le Vian. A tale azienda va, però, riconosciuto l’enorme merito di avere nobilitato un prodotto che fino a pochi decenni fa veniva utilizzato solo come abrasivo e di avere, in tale modo, concesso a tutti la meravigliosa opportunità di beneficiare della brillantezza di un diamante a prezzi decisamente competitivi.

A fronte di tutti questi diamanti brown salvati dal settore industriale e riconvertiti ad uso gemmologico, vi sono esemplari che, per dimensioni e, quindi, rarità, meritano un discorso a parte. 

Nel 1986, è stato rinvenuto, presso il giacimento di Premier in Sud Africa, un diamante brown del peso di 755,5 carati. Il taglio di questo incredibile grezzo non poteva che essere affidato a Gabriel Tolkowsky (nipote dell’inventore del taglio brillante e delle sue proporzioni, Marcel Tolkowsky). Dopo due anni di studio e di analisi finalizzati anche a minimizzare la perdita di caratura, Gabriel Tolkowsky realizzò l’attuale meraviglioso esemplare da 545,67 carati (109,13 grammi) con un taglio ad hoc denominato “fire rosa cushion” . Il diamante è rimasto a lungo senza nome (“unaimed brown”) finchè, dopo avere ricevuto la benedizione dalle massime autorità religiose, è stato donato al re della Tailandia, Bhumibol Adulyadej, in occasione del 50 anniversario della sua incoronazione; per tale ragione, egli gli conferì il nome “Golden Jubilee”. Attualmente, è custodito al Grand Palace di Bangkok e fa parte dei Gioielli della Corona. E’ il diamante piu grande del mondo, superando di ben 15.37 carati il Cullinan I a cui ha sottratto il primato.

GOLDEN JUBILEE DIAMOND

GOLDEN JUBILEE DIAMOND

Alcuni tipi di diamanti vengono sottoposti a trattamenti di alta pressione e di alta temperature al fine di raggiungere un duplice e alternativo fine: indurre la colorazione gialla oppure eliminare la componente brunastra e farli divenire incolori. In entrambi i casi, se il trattamento viene dichiarato o certificato, si ottiene un discreto incremento di valore, in quanto un diamante giallo trattato o un diamante incolore trattato costano di piu di un diamante brown; se il trattamento non viene dichiarato, l’incremento di valore diviene enorme, motivo per cui conviene sempre acquistare diamanti muniti di certificazione.

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